ultime fiabe di Paola Capitani
Fiabe a volontà Edida 2015 ebook
I serpenti sottolio nel paese di Tantanoia di Paola Capitani
C’era una volta il piccolo paese di Tantanoia dove le persone non avevano più curiosità,
non ridevano e sbadigliavano aspettando con tristezza la sera, per andare a dormire.
Un giorno uno strano avvenimento portò una certa allegria e movimentò la vita della
cittadina: l’arrivo di una famigliola di serpenti, innocui ma paurosi a vedersi.
Tutto il paese cacciò gli animali e dopo vari tentativi i serpenti furono messi in un grande
barattolo di vetro in una sostanza che i bambini chiamarono subito “sottolio”.
Il barattolo fu collocato nello scaffale della biblioteca comunale del paese e tutti andarono
a vedere i prigionieri catturati: era il primo giorno di nuova allegria e attività che aveva
mosso gli abitanti e che aveva riportato curiosità, emozioni e interessi.
La notizia si diffuse ai paesi vicini e a quelli più lontani fino al di là del mare. Arrivarono
tanti curiosi, di lingue, colore e abitudini diverse.
Il paese di Tantanoia doveva cambiare nome visto che ogni giorno c’erano feste, canzoni,
balli, cene e spettacoli che animavano le famiglie per cui alla piccola cittadina fu dato il
nome di Tantagioia dove tutti volevano trascorrere un periodo di vacanza, per recuperare
amicizie e ironie, confrontarsi con culture diverse, in un solidale benessere. Ma non
potevano essere accolti tutti coloro che avrebbero desiderato trasferirsi a Tantagioia, per
paura di ritornare all’isolamento precedente, per cui il sindaco nominò un gruppo di saggi
formato dal matto del paese, una donna romantica e un bambino. I criteri con i quali
avrebbero valutato i richiedenti sarebbero stati: la fantasia, l’amore e la capacità di
giocare. Occorreva un nuovo simbolo da mettere sulla bandiera e all’unanimità scelsero
una Pigotta… una bambola di pezza, semplice e fantasiosa… ma ricca di amore e affetto.
Larga la foglia e stretta la via …dite la vostra che ho detto la mia
Il dono della Fata Smemorina di Paola Capitani
C’era una volta in un regno lontano una principessa sola e triste che aspettava il suo
“principe Azzurro”. Fate e maghi le avevano dato pozioni magiche ed erbe misteriose, ma
non riusciva a coronare il suo sogno. Un giorno nel bosco incontra un cervo ferito e
impaurito che lei cerca di curare con amore e tenerezza. D’incanto il cervo si trasforma in
un bel giovane che aspettava da tempo di riprendere le sue sembianze. Felici entrambi
di coronare il sogno d’amore decidono di celebrare le nozze entro pochi giorni, invitando le
fate, i maghi e i parenti tutti.
Fra i doni ricevuti quello più gradito: il magnifico astuccio della Fata Smemorina, madrina
della fanciulla, un astuccio da ricamo per “tessere trame d’amore”, “riparare i danni
dell’anima” e “intrecciare nodi di affettuosa amicizia e armonia”.
Larga la foglia stretta la via… dite la vostra che ho detto la mia… per una serena
passeggiata verso il domani.
I
“Fiabe a volontà” (edizione digitale 2015) è pubblicato con licenza Creative Commons:
Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere richiesti a
info@edida.net
- Immagine di copertina: Cristina Conticelli
- Editing: Salvina Pizzuoli
- Logo EDIDA: Stefano Angelo e Lamberto Salucco
- E-book design: Stefano Angelo
un link al libro di poesie
Fiabe a volontà Edida 2015 ebook
I serpenti sottolio nel paese di Tantanoia di Paola Capitani
C’era una volta il piccolo paese di Tantanoia dove le persone non avevano più curiosità,
non ridevano e sbadigliavano aspettando con tristezza la sera, per andare a dormire.
Un giorno uno strano avvenimento portò una certa allegria e movimentò la vita della
cittadina: l’arrivo di una famigliola di serpenti, innocui ma paurosi a vedersi.
Tutto il paese cacciò gli animali e dopo vari tentativi i serpenti furono messi in un grande
barattolo di vetro in una sostanza che i bambini chiamarono subito “sottolio”.
Il barattolo fu collocato nello scaffale della biblioteca comunale del paese e tutti andarono
a vedere i prigionieri catturati: era il primo giorno di nuova allegria e attività che aveva
mosso gli abitanti e che aveva riportato curiosità, emozioni e interessi.
La notizia si diffuse ai paesi vicini e a quelli più lontani fino al di là del mare. Arrivarono
tanti curiosi, di lingue, colore e abitudini diverse.
Il paese di Tantanoia doveva cambiare nome visto che ogni giorno c’erano feste, canzoni,
balli, cene e spettacoli che animavano le famiglie per cui alla piccola cittadina fu dato il
nome di Tantagioia dove tutti volevano trascorrere un periodo di vacanza, per recuperare
amicizie e ironie, confrontarsi con culture diverse, in un solidale benessere. Ma non
potevano essere accolti tutti coloro che avrebbero desiderato trasferirsi a Tantagioia, per
paura di ritornare all’isolamento precedente, per cui il sindaco nominò un gruppo di saggi
formato dal matto del paese, una donna romantica e un bambino. I criteri con i quali
avrebbero valutato i richiedenti sarebbero stati: la fantasia, l’amore e la capacità di
giocare. Occorreva un nuovo simbolo da mettere sulla bandiera e all’unanimità scelsero
una Pigotta… una bambola di pezza, semplice e fantasiosa… ma ricca di amore e affetto.
Larga la foglia e stretta la via …dite la vostra che ho detto la mia
Il dono della Fata Smemorina di Paola Capitani
C’era una volta in un regno lontano una principessa sola e triste che aspettava il suo
“principe Azzurro”. Fate e maghi le avevano dato pozioni magiche ed erbe misteriose, ma
non riusciva a coronare il suo sogno. Un giorno nel bosco incontra un cervo ferito e
impaurito che lei cerca di curare con amore e tenerezza. D’incanto il cervo si trasforma in
un bel giovane che aspettava da tempo di riprendere le sue sembianze. Felici entrambi
di coronare il sogno d’amore decidono di celebrare le nozze entro pochi giorni, invitando le
fate, i maghi e i parenti tutti.
Fra i doni ricevuti quello più gradito: il magnifico astuccio della Fata Smemorina, madrina
della fanciulla, un astuccio da ricamo per “tessere trame d’amore”, “riparare i danni
dell’anima” e “intrecciare nodi di affettuosa amicizia e armonia”.
Larga la foglia stretta la via… dite la vostra che ho detto la mia… per una serena
passeggiata verso il domani.
I
“Fiabe a volontà” (edizione digitale 2015) è pubblicato con licenza Creative Commons:
Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere richiesti a
info@edida.net
- Immagine di copertina: Cristina Conticelli
- Editing: Salvina Pizzuoli
- Logo EDIDA: Stefano Angelo e Lamberto Salucco
- E-book design: Stefano Angelo
un link al libro di poesie
Poesie in viaggio: https://store.kobobooks.com/it-IT/ebook/poesie-in-viaggio
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