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Piazza dei Ciompi vista da Paola Capitani


Piazza dei Ciompi vista da noi …..  di Paola Capitani  2018 gennaio         
Anni 50
    All’improvviso un frastuono continuo, un martellar di ferro sulla pietra, un vocio e subito alla finestra per vedere cosa stava succedendo. Stavano lavorando alla Loggia del Pesce che dal Mercato Vecchio al Ghetto vicino a Piazza della Repubblica era stata trasportata in quella piazza che era il regno di noi ragazzi, Partite di pallone, guerre tra indiani e cowboy, corse coi carretti di legno (piani semplici con boccole di ferro), cerbottane con proiettili di stucco o spilli, e via quanto altro poteva rappresentare la trasgressione e il divertimento per quegli anni dopo la guerra. Si sta parlando del 1955 circa e ancora le case erano segnate con gli evidenti colpi di mitragliatore e il simbolo del Rifugio antiaereo compariva in rosso sul alcune pareti delle case.
   Con la Loggia del Pesce gli spazi erano ovviamente più ridotti e noi ragazzi ci siamo dovuti rassegnare e ridimensionare campi da gioco e manovre tattiche.
   La mitica piazza dei Ciompi, che all’epoca forse non aveva ancora un nome, dove troneggiava la Casa di Ghiberti (sede del così detto Gambero Rosso, del Partito comuista) e vicino alla Chiesa la stanza per gli incontri di parrocchia e di catechismo.
  Un secolo fa, la piazza era uno spazio aperto dove i ragazzi giocavano edove la fontanella al centro della piazza costituiva un interessante gioco
     Era il 1956 quando arrivarono i pezzi della Loggia del Pesce dal Mercato Vecchio che fu ricomposto secondo la struttura che aveva nel mercato Vecchio in piazza della Repubblica     
      Intorno la piazza era dotata di tutte le botteghe: pescivendolo, macellaio, pollaiolo, latticini, fornaio, trippaio, mesticatore, rammendatrice, ortolano, erboristeria, gioco del lotto, bar e il cartaio dove portavamo sacchi di vecchi giornali e di carte
    Non mancava il bar, posto di incontro e ritrovo dei bulli del quartiere e dei giocatori di scopa e di tressette, mentre i bambini giocavano a murella con le biglie e i soldi e le donne stavano sedute sul marciapiede a fumare o a intrecciare borse e cappelli di paglia.
     Personaggi estrosi e fantasiosi si aggiravano sulla piazza e nelle vie limitrofe e tenevano desta l’attenzione dei cittadini che su di loro intrecciavano racconti e fandonie
    Fra gli eventi di attenzione il circo in piazza delle Rovine (oggi sede della Poste in via Pietrapiana) o il Luna Park con le macchine scontro e il calcinculo, e ancora il cinema all’aperto Arena Garibaldi che apriva d’estate per consentire la visione dei film che d’inverno venivano proiettati al Cinema Garibaldi (oggi Conad) sempre di fronte alle Poste
     Un altro evento era il mitico Gratta che con la sua Arena Caroli e le due figlie che esibivano curve e linee .. facevano numeri ridicoli e miseri ma attiravo l’interesse del popolo e di bambini. Oggi una lapide nei giardini di piazza dei Ciompi ricorda Gratta e l’Arena Caroli
     Nel 1966 nella piazza dei Ciompi fece il suo ingresso il mercatino dell’antiquariato . solo alcune bancarelle che venivano trasportate dalla mattina alla sera e che per il 4 novembre del 1966 presero il via fra le acque del fiume, trascinando tavolini e sedie, armadi e scrivanie nei vortici dell’acqua, fango e nafta che arrivò fino a quattro metri di altezza.
      Fu quindi costruito il mercatino come oggi è visibile e gli stand hanno potuto accogliere i mobili in modo più sicuro e protetto.
      Viene girato il film con attori quali Gloria Paul, e comparse tra le quali Pippo il Nano, figlio della Bruna ortolana di piazza e fratello di Cecco, giocatore degli azzurri del Calcio in Costume e venditore di carciofi al mercato di Santambrogio,
     La casa di Vincenzo Ghiberti sede del Gambero Rosso, sede del PCI, e poi del Giardino dei Ciliegi e di altre istituzioni del quartiere
     Un incendio mise in pericolo il mercatino, ma il pronto intervento dei vigili del fuoco mise subito in sicurezza merci e persone e dalle finestre della nostra casa abbiamo seguito le vicende, ospitando anche un giornalista della Nazione che voleva riprendere da vicino l’evento e visto che il nostro appartamento era al quarto piano sulla piazza era un posto di fortuna particolarmente interessante.
    Le scuole succursali della Dante Alighieri erano baracche di legno dove hanno studiato i bambini dell’asilo Montessori e della Scuola elementare fino a quando non sono state definitivamente smantellate insieme alla Biblioteca Barbera, di fianco allo storico Palazzo Gerini sede del Centro Didattico Nazionale di Studi e Documentazione e Biblioteca Pedagogica Nazionale diventata poi Indire in fase di definitivo spostamento in altra sede.
    Via Borgo Allegri, negli anni Cinquanta strada di prostitute e protettori che vide rialzare i prezzi degli affitti durante il periodo dei travestiti e dei femminielli (giovanissimi efebi che avevano un fiorente mercato negli anni sessanta), e che potevano pagare ben altre cifre, grazie ai proventi che potevano guadagnare, ben diversi dagli abitanti della zona. Ma una sommossa di quartiere fece tornare gli affitti al prezzo precedente e ripulire  i marciapiedi e le strade
    Oggi in Borgo Allegri c’è la moschea che dà un diverso colore alla zona specialmente il venerdì giornata di culto musulmano. Un quartiere dove troneggia anche la Sinagoga in via Farini e la chiesa protestante in via Manzoni, un incrocio di religioni che convivono in un fazzoletti di pochi metri quadri,






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