E’ facile innamorarsi, è difficile
amare (Herman Hesse)
Fiori d'arancio (Firenze,
luglio 1970)
L’attesa
della giornata, l'ansia di un sogno;
gli amici e i parenti sul sagrato.
Regale,
fiera nel bianco abito nuziale,
nella fredda romanica cappella incontro al futuro.
Fra
le dita il mazzolino da sposa
inebrianti fiori d'arancio, passionali zagare.
Emozioni,
illusioni,paure
non ti hanno dissuaso da un passo,
non maturato e compreso.
Hai
vissuto due vite … forse tre, o più,
giovane donna diversa da quella di oggi,
in
cerca di nuove emozioni.
Gerani
(Firenze, 1992) a Elsa
I
fiori del balcone tuo impegno quotidiano
che coltivavi con amore e serenità
annaffiando i piccoli germogli.
Non
ci sono più ma noi tutti li vediamo
ancora, fioriti, come sempre
tu con
la tua verde vestaglia.
Pianta di cappero (Ustica, 1997)
Tenace,
robusta, ondeggiante
al tiepido vento del tramonto,
un
dolce approdo ad una coppia di amanti.
I
tuoi magici fiori delicati dondolavano
al fremito della passione,
ma tu, garbata e complice,
hai osservato tutto in silenzio.
I tuoi fiori rosati, la tua
tenace forza
con la quale ti aggrappi alla roccia
hanno guardato con compiacimento.
Il
vento marino ti accarezzava
l’aria
salmastra dava nuovo vigore
i
tuoi saporiti frutti
pendevano dalle tue infiorescenze.
Non
ci sei più, estirpata da mano
che ha
levato una traccia di vita, un ricordo
vivo come allora.
Campo di girasoli (Populonia
1997)
All'alba
la nebbia ristagna
sull'orlo dell'erba dei campi:
una tenera coltre protegge i gialli
girasoli
diritti e fieri, al sole nascente
con le loro teste coronate.
Allineati
in severo ordine
un esercito di curiosi,
con i vostri occhi attenti
oltre la barriera dei lunghi e robusti
steli.
Amori campestri (Casa
Cares,1997)
Lei
dolce, languida, sensuale
lo avvolge con la sua fatale femminilità.
Lui,
con il suo abito elegante e severo,
sembra non recepire i messaggi amorosi.
All’improvviso
un turbamento
tra le fronde argentee,
lei
sussulta, muovendo le gialle foglie,
per
comunicare profonde sensazioni.
Ecco
il motivo per cui la natura ha voluto
lui
maschio, l’ulivo, lei femmina, la vite,
per celebrare intimi rapporti
frutto non solo di arboree origini.
Acacia (Donoratico,
1999)
Leggera
col verde tutù, con grazia naturale,
segui
armoniosa silenziose note lontane,
che percepisci per magia.
I
fiori rosa tremuli e leggeri tra le foglie
rendono più gentili
le
tue fresche propaggini.
Delicata nascondi una tenacia e forza
femminile nelle sue sfumature.
Pefkos
(Rodi, maggio 2000)
L’aria
aromatica profumata dal ginepro
entra dalla finestra sul mare,
chiuso dalla linea dell’orizzonte.
Folate
di vento gonfiano le acque turchesi,
in un ritmico andamento,
le
riportano alla calma piatta, come prima.
Il
sole rovente già dalle prime luci dell’alba
fa luccicare il mare trasparente
con tralci di lucide e verdi alghe,
Le buganvillee procaci,
sulla parete bianca del patio,
accompagnate da arancioni ibiscus.
Magnolia
(Firenze,
2000)
Verde, lucida, carnosa, procace
nella tua altera presenza
tra resti di una dimenticata stazione.
Matronale nel tuo aspetto, regale,
elegante
un tocco magico al panorama
grazie alle foglie lucenti, ai fiori
turgidi,
dal profumo inebriante.
Un tocco di classe in uno
spaccato desolato
affascinante per la tua sobria
signorilità.
Nascondino arboreo (Nizza, dicembre 2000)
La pianta tropicale, con i suoi fiori
arancioni,
sembrava nascondersi civettuola
dietro l’esile palma.
Dietro
quel piccolo tronco,
appariva e spariva tremula,
le creste esotiche nel verde del palmizio.
Carpiva
l’occhio del passante che,
pronto ad accoglierne l’offerta giocosa,
condivideva
le sue gaie proposte.
Cipresso timido (Firenze, aprile 2003)
L’esile cipresso sembrava nascondersi
fra le
fronde rosee del pesco,
turgido
e confortevole,
avvolgeva
il fusto del severo albero.
Quasi furtivo
tra i rami del giocoso albero
la trasparenza delle fronde,
lasciavano vedere
il fusto solenne.
Capo
Testa (2006)
Rocce
levigate nel
golfo protetto
allora
un
riparo ai naviganti.
Reperti romani
testimoni di antichi domini.
Spezzoni di colonne sulla sabbia
memori di ancoraggi remoti.
Corbezzolo
e mirto con la buganvillea,
occhieggiano con gli ibiscus carnosi.
Ira (Porto Rotondo, settembre 2005)
Colori da mari esotici: azzurro, verde e blu
sui
bianchi fondali
contrappunti
da piccoli scogli levigati.
Il vento accarezza il ginepro e il corbezzolo,
ìl mirto
e l’asfodelo,timido nella sabbia,
svela il suo timido fiore.
L’isola di Mortorio rosata all’orizzonte,
chiude
l’insenatura
al riparo dal vento e dalle maree.
Il gabbiano volteggia nel cielo
controlla la serenità del luogo e vigila dall’alto
Palme di La Spezia (La Spezia, aprile 2009)
Un filare esotico di palme svettanti,
viste a Cuba, ritrovate a La Spezia,
lo
stesso incedere, la stessa eleganza.
Una sfilata di superbe indossatrici
un portamento, una classe, una dignità,
difficilmente uguagliabile
Lupinella primaverile (Umbria,
aprile 2009)
Gialla,
rigogliosa, festante
saluta il viaggiatore nel suo peregrinare.
Non
può non notarla, non gioire
del suo rigoglioso fiorire
nel verde dei campi, pronti per il
raccolto.
Risate
di contadine, schiamazzi di bambini
al vento che scompiglia i capelli,
le
gialle corolle felici per un nuovo domani.
Il banano (Capri, marzo 2010) a Miranda
Nella
terrazza aperta sul mare
il banano troneggia esotico.
I
frutti pendono verdi in grappoli,
un turgido fiore di petali duri
con rosse punte, magico e insolito,
nascosti
e furtivi piccoli petali gialli.
Un
insieme di simboli arcani.
Il glicine
(Belluno, aprile 2016) a Fabio
Languida,
morbida dondoli allusiva lasciando
intravedere emozioni fugaci
il colore indefinito, il grappolo turgido.
Un
insieme di piccoli fiori
un mosaico artistico di piccole particelle
mosse al vento di primavera.
Primule di Fisterre
(Belluno, aprile 2016)
Timide
ma colorate, nascoste negli anfratti
i loro colori vivaci risaltano nel
sottobosco
Gialle,
viola, rosse di emozione e curiosità
nella
minima presenza.
Edera
(Belluno, ottobre 2016) a Fabio
Arrossisci
spavalda sul muro
la piscicoltura ti accoglie,
sente il calore delle foglie,
aggrappate tenaci al muro sgretolato.
Una
coppia, un insieme, una empatia
unici e
forti in un abbraccio spontaneo.
Gli uomini parlano con le donne per portarle a letto. Le donne vanno a letto con
gli uomini per parlarci Oscar Wilde
La strana coppia
(Ustica,
Sicilia, 1999)
Complementari anche se opposti
vitali, essenziali.
Lui
esuberante, prepotente, arrogante, virile,
pericoloso per il suo micidiale calore.
Lei
fredda, glaciale, lontana, enigmatica,
muta ad ascoltare qualsiasi confessione.
Pronta
a consolare e a comprendere,
dolcemente femminile:
Sole
e luna turbano e confortano
Lui
ci scalda, lei ci consola,
lui ci stimola, lei ci aspetta
paziente
con il suo tipico sguardo enigmatico,
plasmandosi, adattandosi,
in nuove interazioni,
per toglierci ingessature che rischiano
di soffocare i nostri lati migliori
Oggi 15 marzo 2021 abbiamo raggiunto vari obiettivi dopo tanti anni di allegre condivisioni.
RispondiEliminaIn watsapp Giullari siamo in 50 da tutte le regioni italuane
Abbiamo pubblicato il quaderno 3 del 2021 su
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Abbiamo referenti in vari paesi europei, in Egitto, Cina, Usa. Brasile, Australia, Belize, Martinica...
Stiamo aiutandoci serenamente in questo drammatico periodo!!!
La redazione dei Giullari si spistera’ a Crotone grazie a Giulia Magistro guivane Giullare piena di entusiasmo e fantasia!!