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Giullari senza fissa dimora --- Depliant n, 1

Giullari  senza fissa dimora  a cura di Paola Capitani              giugno 2017
http://libronelbicchiere.blogspot.it          paola.capitani@gmail.com
                                                   C:\Users\PAOLA\Documents\aurelio costanzo\illustrazioni varie\4.tif
 "Bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile.  Ma non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, non bisogna volerne trattenerne alcuno"                      
                                          Herman Hesse        
     Indice   
Premessa
La compagnia del Cocomero ora Giullari
Poesia del clown di Totò
Gilda Bistrot – Firenze Tè con brio
Sora Bice
Stornelli
Le piccole cose che amo di te di Stefano Benni
La fattoressa generosa  
Il senso dei sensi. Antonia Ida Fontana
Poesia di Herman Hesse
Poesia di Emanuela Periccioli
Barzellette e Scenette
Le golose di Guido Gozzano
Tazze di cioccolato di Tiziana Curti           
Programmi, Aforismi,
Ricetta per un rapporto ideale di Paola Capitani
Poesia di Pessoa
       
Premessa     Scuola di Giullari
recitare, cantare, suonare, ballare e improvvisare
Una rete di solidarietà e affetto, un intreccio di nodi, di trama e ordito, dove anche il vuoto è pieno, di creatività e entusiasmo, tessuto e trine, testi e parole, ma molto di più, intrecci di conoscenza e empatia, solidarietà e simpatia per vivere oggi serenamente e superare le ansie quotidiane

  Decalogo del Menestrello senza fissa dimora  Ascoltare - Coinvolgere gli indecisi -
Difendersi dai negativisti - Forzare i gusci -  Liberarsi dai lamentosi - Resistere agli aggressivi - Rispettare le differenze - Sgonfiare i palloni -Sopravvivere agli inaffidabili    

    Chi accumula libri ha molti desideri e chi accumula desideri è molto giovane anche a ottant’anni.  

  La Compagnia del Cocomero, nata nel 2003 da teatranti volontari della Rete di Solidarietà, ora Giullari senza fissa dimora, coordinata da Paola Capitani, opera con occasionali compagni di viaggio, unendo esperienze e dialetti, abitudini e emozioni. Un mosaico di esperienze e affinità alimentate da entusiasmo e comunicazione per portare serenità e armonia, benessere e amicizia.
    Il trucco c’è: riprendersi spazi e interazioni, per salvarsi da aridità e egoismo. Grazie a un simpatico gioco di ruolo momenti magici, intrigando con la fantasia, con complicità innocue, ma profonde, scambi di umori e di emozioni, recuperando un benessere interiore, senza controindicazioni e senza costi.
  Servono energie positive, lasciando da parte ansie, amarezze e aridità.
   La Compagnia dei Giullari senza fissa dimora, diversi per età, provenienza, conoscenze, esperienze, sono uniti da benessere e complicità. Il nucleo fiorentino si è unito a gruppi di Rimini,  Nicola di Luni (SP), Cortona (AR), Viareggio e Borgo a Buggiano (LU) e forse anche in Calabria, con momenti di amenità e cultura.
   Non ci sono guadagni ma un sicuro corroborante passatempo e una terapia, per  chi lo pratica, per vivere meglio il quotidiano, giocando con l’ironia e il buonumore, creando sinergie e comunicazione, una rete che non è internet, ma i fili dell’anima e dell’affetto.
paola.capitani@gmail.com    http://librobnelbicchiere.blogspot.com                                          
                                                                                         
 Siamo ciò che facciamo ripetutamente.      L'eccellenza, allora, non è un'azione ma un
       atteggiamento.         Aristotele                                                                   

                 Preghiera  del clown di Totò
   “Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo. Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali Degli angeli, fa che sulla nostra mensa non vengano mai a mancare pane ed applausi. Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l’unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, che da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamente le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po’ perché essi non sanno, un po’ per amor Tuo, e un po’ perché hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C’è tanta gente che si diverte a far piangere l’umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.   
                                   
Vorrei che nella vita ci fosse un pizzico di magia  Woody Allen

Gilda Bistrot –Firenze www.info.gildabistrot.it         Tè con brio
   Dopo Tè con brio (2005) e gli incontri su scrittori, i laboratori teatrali con i Pupi di Stac e il rapporto tra uomo e donna, 10 regole per vivere col partner (Tipografia Calducci, 2005), con amici, lettori, scrittori dal 2014 le colazioni con aforismi e le cene a tema, con Marco, Luca, Giovanni … apostoli del buonumore.
Nel caldo e accogliente locale di Gilda, dove il legno dell’arredo assorbe le tensioni e rimanda benefici influssi, l’animo trova una temporanea pace, lo sguardo va oltre i vetri verso la piazza, cara a Vasco Pratolini, ha animato i suoi romanzi, teatro naturale per i suoi personaggi reali.
Da Gilda si incontrano, la mattina e a pranzo, personaggi che potrebbero esser del Quartiere o di Metello, invecchiati e con abiti diversi, ma nello spirito e nell’animo gli stessi, con quella pungente ironia fiorentina e quel pizzico di scanzonato divertimento.
Al mattino gli aforismi celebri o spontanei, frutto delle emozioni degli avventori, si commentano le notizie del giornale, gli eventi, i fatti, i problemi familiari in uno spirito goliardico ironico. Si trascrivono aneddoti e riflessioni, tra chiacchiere amene e costruttive per uno scambio di idee e di sensazioni, con la testa libera e con lo spirito amabile.. un dibattito spontaneo con battute salaci e vivaci che rendono l’atmosfera calda e stimolante, arguta e divertente, per la mente e per l’anima.
 Dal teatro alle ricette di cucina, dai burattini a Caterina dei Medici, dalla poesia alla musica, oltre all’estroso corso di spagnolo animato dalla magia di Ruth Cardenas Vettori.
 Da dicembre 2014 cene a tema con Caterina dei Medici e La Mandragola.
 Nel 2015 a Rimini con Be Kind And More, a Nicola di Luni (SP), presso il Centro Cervia, uno sulla coppia e l’altro sul testo della Mandragola. A Rimini nella Pescheria del 700 in giugno e ora a Viareggio da Cristiana, Belluno con la collaborazione del Bed and Breakfast Parco delle Dolomiti e forse anche a Ponzanello vicino a Sarzana …e a Ravello.                    

Il successo di una battuta non sta nelle labbra di chi la pronuncia ma nelle orecchie di chi l’ascolta - William Shakespeare

Sora Bice di Donatella Petrini
Oh poerini., sora Bice venga via. o icché  la dice?   Icchè dico??.... Badi lei, se un sapessi e un lo direi!
La sapesse,..... ieri sera ritornando dalla fiera c’era i’ Nanni della Piera che montava su i’ Gilera tutto ‘n ghingheri e forchetta abbracciato all’Enrichetta!!!!               
Oh poerini sora Bice venga via. o  icché  la dice?
      Icchè dico? Badi lei, se un sapessi e un lo direi! Ero a chiuder le persiane.chi ti vedo giù co’i cane? quello strullo di’ Poggiali che nascosto dagli occhiali d’esser visto ‘un si credea smantrugiava con la Bea!!!    Oh poerini sora Bice   venga via ... o  icché  la dice?
    Icchè dico??? Badi lei, se un sapessi e un lo direi! Er’ a  casa a desinare quando sento un gran bociare: brutto ‘nfame, delinquente! aiuto! chi mi sente?sai chi l’era a starnazzare? la figliola di’ droghiere!!!  
Oh poerini  sora Bice venga via icché  la dice?
    Icché dico??? . Badi lei, se un sapessi e un lo direi! Vede, ....cara sora Rosa, io, la Bice, ....e un son curiosa...ma l’è un fatto bello e bono c’ho l’orecchio ad ogni sono!!    e di tutti ni’ quartiere...... so icché c’hanno ni’ bicchiere!!!
  Sora Bice….. venga via, lei l’è come la su’ zia!!! brava donna…., badi lei... ma un po’ po’di zebedei! Ovvia, ora la stia bona …. arrivederci,  boccalona!

Stornelli   Fior di mortella!

L’incontro, la saluto e non mi parla  (2 volte)
Lasciatela passar la pazzerella
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta voglia di far l’amor con te...
Fior di lupino
Se tu la canti a me, la canti invano (2 volte)
La canti dalla rabbia e dal veleno
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fiorin di mela
E della mela voi siete la rama (2 volte)
E del mio cuor siete la catena
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fiorin di pepe
E m’ero innamorata di un abate (2 volte)
Va’ a fatti benedir!! ... se fatto prete
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fiorin di ceci
È tanto che tu bolli e mai non cuoci (2 volte)
Da ora in là ci siamo belli intesi
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fior di castagno              
Se vuoi marito fattelo di legno, (2 volte)
e dagli da mangiar una volta l’anno!
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fior di ricotta               
 La vostra mamma, per farvi la bocca (2 volte)
L’ha peso la misura a una ciabatta!
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fior di limone           
 Tu’ hai la bocca che pare un tegame (2 volte)
E il naso l’hai fatto a peperone
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta Fior di cannella
Tu hai la bocca che pare una stalla (2 volte)
Ti c’entra cento tori e una vitella
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fior di ginestra          
  Se vuoi marito, fattelo di pasta (2 volte)
E mettilo a seccar sulla finestra
Colgo la rosa e lascio star la foglia.. ho tanta
Fior d’erba spigola          O canta meglio o smettila, pettegola (2 volte)
Tu sembri i’mi gatto quando miagola
Peschi fiorenti  Ho canzonato 19 amanti (2 volte) E se canzono voi saranno venti....

Le piccole cose che amo di te  di Stefano Benni     
     Le piccole cose che amo di te
     quel tuo sorriso  un po' lontano
     il gesto lento della mano
     con cui mi carezzi i capelli
     e dici: vorrei   averli anch'io così belli
     e io dico: caro  sei un po' matto
     e a letto  svegliarsi col tuo respiro vicino
     e sul comodino  il giornale della sera
     la tua caffettiera   che canta, in cucina
     l'odore di pipa che fumi la mattina
     il tuo profumo  un po' blasé
     il tuo buffo gilet
     le piccole cose che amo di te

     Quel tuo sorriso    strano
     il gesto continuo della mano
     con cui mi tocchi i capelli
     e ripeti: vorrei averli anch'io così belli
     e io dico: caro   me l'hai già detto
     e a letto  stare sveglia
     sentendo il tuo respiro  un po' affannato
     e sul comodino  il bicarbonato
     la tua caffettiera  che sibila in cucina
     l'odore di pipa anche la mattina
     il tuo profumo   un po' demodé
     le piccole cose che amo di te

     Quel tuo sorriso beota
     la mania idiota
     di tirarmi i capelli
     e dici: vorrei averli anch’ío così belli
     e ti dico: cretino comprati un parrucchino!
     e a letto  stare sveglia a sentirti russare
      e sul comodino  un tuo calzino
     e la tua caffettiera  che è esplosa
     finalmente, in cucina!
     la pipa che impesta fin dalla mattina
     il tuo profumo di scimpanzé
     quell'orrendo gilet
     le piccole cose  che amo di te
  
Le stelle possono indicare la via ma solo tu decidi la meta

La fattoressa generosa

Vicino alla tenuta di Meleto

v'era una fattoria detta del fico
stendeva i rami, fin al tempo antico,
perché proprio nel mezzo di un boschetto        
un bel fico di grosse proporzioni
che i suoi frutti davver parean poponi

Morto il fattore seguitò l'azienda
la fattoressa, un pezzo di matrona,
che coi suoi sottoposti era tremenda,
ma con quegl'altri anche troppo bona
e per dimenticar la vedovanza
di giovani galanti empiea la stanza

Poi, nell'estate, alla stagion più mite
soleva radunarsi nel frutteto        
"Ma guardate che fico! Che ne dite?"
diceva a tutti col suo fare lieto  
E tutti con sincera ammirazione               
esclamavano in coro "che ficone!!"

"Questa pianta, durante il matrimonio
gl'era i' frutto più caro ai mì marito
ma da quando a me m’è morto l’omo
non la tocco più neanche con un dito
..me ne rammento come fosse ora, poerino;
mi fece fare a letto un giuramento:
di dare a tutti olio pane e vino
ma che a nessuno, fosse pure amico,
avrei fatto gusta’ di questo fico”

  E da quel giorno il giuro è rispettato,
e tutti sospiravano: “Che peccato!”
Però la fattoressa ci soffriva
nel vedere i suoi amici spasimare
e spesso tante volte si pentiva
di dovere quel giuro rispettare.
Allor pensò: per contentarli tutti
Mostrerò loro un po’ degli altri frutti.

Poco distante dalla pianta antica
C’era un bel melo che il fattor Michele
Gli aveva fatto crescere con tanta fatica,

certe belle mele, e poi lo diceva anche i’ sor Pievano:     “Belle così e un le pappan   nemmeno in Vaticano           


 
Così la fattoressa ai villeggianti       che l’andavano spesso a visitare
soleva offrir le mele a tutti quanti
 il fico non potendolo toccare
     Eppoi diceva facendo il viso rosso:    “Scusate amici, vi do quello che posso”     “Ma che scusate, venga via signora ….     non le dica neppur certe parole ….”
   Gridavan tutti: “Ne vogliamo ancora!”
“Sono squisite queste lazzeruole
e benedetto sia il fattor Michele …
….. che ci ha fatto gustar sì belle mele!”


Ma il fatto sta che a forza di assaggiare
il frutto a poco a poco si sciupò
tutti i giorni l’andavano a bacchiare
  così la fattoressa si trovò
col fico intatto, il giuro rispettato,
ma con il melo tutto rovinato.

La felicità è giocare con quello che si ha

C:\Users\PAOLA\Documents\aurelio costanzo\illustrazioni varie\10.tif

 


Il senso dei sensi  Firenze 24 ottobre
      http://www.florenceparfum.com

con Antonio Artese, Paola Capitani, Sileno Cheloni, Teresa Cella, Antonia Ida Fontana
Tiziana Marchi, Paolo Minerva, Annalisa Olivotti

 


Tutti i libri del mondo
non ti danno la felicità,
però in segreto
 ti rinviano a te stesso.
 Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno,
 sole stelle luna.
 Perché la luce che cercavi


 vive dentro di te.
 La saggezza che hai cercato
 a lungo in biblioteca                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
 ora brilla in ogni foglio,
 perché adesso è tua.
Hermann Hesse 
da La felicità, versi e pensieri

 
    La lettura è il viaggio di chi non può prendere il treno  - De Croisset

Le Maschere, presso Aquaflor, Febbraio 2015
     La felicità sta nel conoscere i propri limiti     
            e nell'amarli, Roland Barthes
 
saluti affettuosi per silenzi tumultuosi
impegnati come sempre nel cercare tanta gente
non per chiasso o confusione 
non per sola profusione
per cercare e ritrovare 
quel che più vale d'amare
un bel Senso della Vita 
Dignità e Forza infinita                   
Coccolandoci con coccole eccessive
evitiamo tante cure ossessive
certe che esista un mondo migliore
che dallo stomaco va diretto al cuore              
       Emanuela Periccioli, febbraio 2015   

  
Barzellette
Se l'uomo giusto non arriva: ci sono destini      
  peggiori, vedere arrivare l'uomo sbagliato.
La vecchia teoria diceva: sposati con un uomo    
  più grande perché sono più maturi. Ora la   
  nuova dice: visto che gli uomini non    
  maturano mai, sposati con uno giovane.
Cosa teme un uomo quando pensa al
   matrimonio, non legarsi a una donna, ma   
   separarsi da tutte.
E se un uomo ti dice che ha bisogno del suo
    spazio? Lascialo fuori.
Le donne che cercano di essere uguali agli
   uomini, hanno scarse ambizioni.
Le donne single si lamentano che gli uomini
    migliori sono tutti sposati, le donne
    sposate si  lamentano dei mariti. Quìndi gli
   uomini "migliori" non esistono.
Perché gli uomini sono come UFO? non si sa
    da dove vengono, qual è la missione,       
    quanto restano.
Perché gli uomini sono come il clima?  
    qualunque cosa tu faccia non riuscirai a
    cambiarlo

  La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere.  Chi ama soffre, chi soffre
lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre  Oriana Fallaci
                                  
Una coppia sta festeggiando le nozze d'argento e i 60 anni di vita. Una fata dice: "come premio per la vostra fedeltà di 25 anni,
avete un desiderio a testa". La moglie: “un viaggio attorno al mondo con mio marito” e la fata fa apparire i biglietti per aerei e alberghi.  Il marito: “il mio avere una moglie 30 anni più giovane”.   
 La moglie rimane scioccata, ma la fata con un colpo di bacchetta e l'uomo tramuta l’uomo in un novantenne!!!! Morale: gli uomini sono bastardi, ma le fate sono femmine.

Perché Dio ha creato prima l'uomo e poi la   
   donna? Perché sbagliando si impara. .
Perché il cervello di una donna è meno
   costoso … perché più usato..
Le donne non vanno capite.. vanno amate .. Oscar Wilde

Le golose di Guido Gozzano



Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.
Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!
Perché niun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.
Fra quegli aromi acuti,
strani commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,
di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh le signore come
ritornano bambine!
Perché non m’è concesso -
o legge inopportuna! -

il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,
o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?
Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie. (Guido Gozzano, 1883-1916)
 Stai con chi vuol stare con te


 
Tazze di cioccolato di Tiziana Curti
Per primo fu il profumo tropicale
e poi la sensazione densa e calda
di morbida indolenza.

Le preparasti come un rituale.
La spirale d’aroma che riscalda
perfino la coscienza
s’alzò da quelle due tazze fumanti,
indugiò sulle labbra la vaniglia,
seducente, ipnotica


E dai nostri socchiusi occhi sognanti
tremaron di piacere sulle ciglia
minuscole lacrime.

Quando il cacao si unì al peperoncino
morbido fuoco fu dentro la gola
ad incendiare labbra.
Sfuggì sommesso un gemito felino,
indisturbata dalla bocca cola, di pura voluttà,
lenta.. una goccia bruna.
      La nostalgia è una trappola come il
         miele..  ci puoi cascare dentro

Giullari – programmi   http://libronelbicchiere.blogspot.it
2013 - 23 giugno, Centro Incontri, Borgo San Lorenzo, (FI); 30 giugno, circolo  San Vincenzo a Torri (FI); agosto, Viareggio, 10 regole per vivere in coppia di Paola Capitani; Marradi, festa di fine estate;  settembre, Ospedale San Pier Damiano, Faenza (RA); dicembre RSA San Carlo, Borgo San Lorenzo; Osteria del Caffellatte,  Borgo S.L
2014 - 14 febbraio Ethnos Borgo,  La coppia scoppia, marzo da Guaraldi alla Casa dell’Editore Rimini, aprile a Cortona da Daniela Piegai, Te con brio, 1 maggio, Centro Incontri Borgo San Lorenzo, La coppia scoppia,  9 giugno Hostel Plus Firenze amenità e casualità, luglio, Gilda Bistrot Firenze, apericena con brio, agosto Indovina chi viene a cena, Andretta (AV), settembre Diotto Scarperia, La Mandragola, ottobre Aquaflor, Firenze, Il senso dei  sensi, novembre Rimini, Be Kind and More, 7 dicembre, a Nicola (SP), Centro Cervia le novelle di nonna Pona, dicembre da Romola Bellandi, Firenze, La coppia scoppia, dicembre Natale presso le RSA del Mugello con la Compagnia Arcobaleno di Faltona; dicembre Caterina dei Medici,  Gilda Bistrot.
2015  gennaio a Rimini, Hotel Savoia, Alimentazione e psiche, Be Kind and More,
febbraio a Borgo, Gli smascherati, con la Compagnia Arcobaleno, febbraio I sensi delle maschere, Aquaflor, presentazione del libro di Anna Fabiano Chiodi e farfalle, Biblioteca delle Oblate, Firenze, febbraio, Rimini, Bar Savoia, te con brio e la coppia, 7 e 8 marzo a Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, marzo a Nicola (La Spezia), La coppia scoppia, marzo a Rimini con Annalisa Olivotti e Franco Verzella, hotel Ambasciatori, aprile a Nicola, La Mandragola e amenità.

Incontrerai molte maschere ma pochi volti  Luigi Pirandello

                                               
                                  C:\Users\PAOLA\Documents\aurelio costanzo\illustrazioni varie\7.tif
Per rivivere la giovinezza riprendiamoci la follia  

Ricetta semplice per un rapporto ideale (2000)  di Paola Capitani
Affetto: immenso
Amore: quanto basta
Aspetto gradevole: un pizzico
Attenzione: costante
Curiosità: a piacere
Desiderio: a volontà
Generosità: totale
Intelligenza: media o medio/alta
Rispetto: più del previsto
Stima: reciproca
Tempo: a sfare
Umore piacevole: sempre
Umorismo: in dosi massicce
Vivacità: continua
          10 regole per vivere col partner
          Paola Capitani,Giovane Holden, 2012       

Chi non ride non è una persona seria  Chopin                                             
Aforismi per caso
Ama chi ha passione
Amare chi non ti ama è come andare all’aeroporto per
   prendere un treno
Amare è volere il bene dell’altro
L’amico è uno che sa tutto di te e nonostante
    questo gli piaci
L’amore non possiede né vuole essere
    posseduto  (Kalin Gibran)
Chi sei tu che nel profondo della notte osi
    inciampare nei miei pensieri?
Le cose che contano non si possono contare
Dai quello che hai
Dice una leggenda che se non si dorme la notte è    
   perché sei sveglio nel sonno di qualcuno
La felicità dell’uomo significa “io voglio”
    quella della donna “egli vuole”
Fare troppo può essere un modo per scappare
    da qualcosa di sé che duole
Difficile essere quello che si è (Nietsche)  
In amore si commettono i più malvagi delitti
   o sacrifici più sublimi
Le donne sono come gli aquiloni .. più gli si
    da corda e meglio si tengono.
Le donne diventano  insopportabili quando
   smettono di essere necessarie
LEI: tu non mi capisci   lui :cosa intendi dire?
Non chiedere ad un uomo cerca di capire …
     o cerca o capisce … una  cosa per volta
Se la corda è lunga l’aquilone volerà in alto
Se vuoi cambiare il mondo inizia te, Gandhi
Se vuoi andare veloce, viaggia da solo, se
   vuoi andare lontano viaggia in compagnia
Stai con chi vuol stare con te
Un sorriso non costa nulla ma dura sempre
L’uomo gode della  felicità che prova, la donna di   
    quella che dà
Il valore più alto della natura femminile è la saggezza
   del cuore (Nietsche)
Vivi e lascia vivere
                                  
Il Dubbio è una maniera di pregare,  fa crescere e  obbliga ad affrontare senza paura le risposte..
La Decisione, dopo il dubbio dacci il coraggio di scegliere tra un cammino e l’altro..
L’Azione è una maniera di pregare..
Il Sogno è una maniera di pregare, indipendentemente dalla nostra età e dalla nostra situazione
L’Entusiasmo ci unisce ai Cieli e alla Terra, agli uomini e ai bambini..
Fa che la terra continui a trasmutare il grano in seme e che  si possa trasformare il seme in pane
Uomini e donne che hanno dei dubbi, che agiscono e sognano, che si entusiasmano e vivono come se ogni giorno fosse dedicato alla tua gloria   Paolo Coelho



"Restano tre cose" 
Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,un nuovo cammino,
della caduta,un passo di danza,
della paura,una scala,
del sogno un ponte,
del bisogno,un incontro.
Fernando Pessoa
  
Belluno  Parcodolomiti@libero.it
Borgo a Buggiano Letizia Salvestrini
Borgo San Lorenzo Paola Capitani
Cortona (AR) Daniela Piegai
Marradi – Silvana Barzagli
Mentone – Annalisa Marangoni
Mesoraca (Crotone) Adriana Angellieri
Nicola di Luni (SP)  Silvia Farina
  barbaradelbuttero@yahoo.it,     
Ponzanello - Grazia
                                                                                     Viareggio  cristianabertuccelli

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L’amore è come l’ellera Quando nasceste voi nacque un giardino Di mille qualità c'erano i fiori Profumo si sentiva da lontano E specialmente odor di gelsomino.                   L'amore é come l'ellera dove s'attacca muore così così il mio core mi s'è attaccato a te L'amore è come l'ellera                    Dove s'attacca muore Così, così il mio core Mi s'è attaccato a te                   L'amore é come l'ellera dove s'attacca muore .... . Vieni bellezza mia si gioa a carte  Si giocherà ai gioco che so' io: si giocherà a briscola e a primiera e se ti manca un core ti do i' mio.                                          L'amore é come l'ellera dove s'attacca muore                   Se tu sapessi i' bene che ti voglio, faresti un focolino in mezzo al mare, faresti le girandole di foglio, l'acqua dei fiumi faresti fermare.                              L'amore é come

poesie di Trilussa

una scelta di Paola Capitani Poesie di Carlo Alberto Salustri detto  “TRILUSSA” LA   SPECULAZZIONE   DE   LE   PAROLE   Una Gallina disse a un Gatto nero: - So’ tre giorni che cerco mi marito.... Chissà com’è finito! Pe’ di’ la verità ce sto in pensiero...- Er Gatto corse subbito in cucina, e, ner sentì ch’er pollo era già stato bello che cucinato, ritornò addietro e disse a la Gallina: - Vostro marito passerà a la Storia: perché fece una morte proprio bella, arabbiato in padella, framezzo ar pomidoro della gloria! J’hanno tirato er collo, questo è vero, ma lui rimane sempre tale e quale un martire der Libbero Pensiero che se sacrificò per l’Ideale... Anzi, lo stesso coco che l’ha tenuto ar foco, m’ha ridetto che, fra l’antre onoranze, tra un par d’ore sarà commemorato in un banchetto con un discorso de l’Ambasciatore... Io stesso, come Gatto, penserò a sistemaje l’ossa...- La vedova, commossa, ringraziò...                      

Le piccole cose di Stefano Benni - Giullari e Menestrelli

Stefano Benni – da Ballate (1991)         Le piccole cose che amo di te       quel tuo sorriso     un po' lontano       il gesto lento della mano       con cui mi carezzi i capelli       e dici: vorrei   averli anch'io così belli       e io dico: caro  sei un po'matto       e a letto    svegliarsi       col tuo respiro vicino       e sul comodino   il giornale della sera       la tua caffettiera    che canta, in cucina       l'odore di pipa    che fumi la mattina       il tuo profumo     un po' blasé       il tuo buffo gilet       le piccole cose   che amo di te       Quel tuo sorriso   strano       il gesto continuo della mano       con cui mi tocch i i capelli       e ripeti : vorrei       averli anch'io così belli       e io dico: caro  me l'hai già detto       e a letto    stare sveglia       sentendo il tuo res piro    un po' affannat o       e sul como dino      il bicarbonat o       la tua caf