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Isolina di Paolo Minerva

Isolina


Una storia, nella quale realtà e fantasia, ricordi reali e immaginari si miscelano equamente fino a creare un composto omogeneo di uno spaccato di vita insolita. Luoghi ed eventi più o meno noti ai fiorentini fanno da palcoscenico allo svolgersi della storia.
Lo scenario richiama l’alluvione del 1966, l’inesorabile distruzione, ma anche la grinta tipicamente fiorentina di risorgere, in una contrapposizione millenaria di coesistenza tra l’uomo e la natura. Ma se la natura manifesta la sua rabbia distruggendo, l’uomo manifesta la sua energia determinata ricostruendo.
In questo contesto s'inserisce la realtà di una piccola grande donna di una generazione passata, che ha provato le privazioni e gli stenti della guerra, ma che da essa ha saputo trarre la forza di reagire. L’amore incondizionato per la sua città, Firenze, e per la sua storia, che riemerge dalla memoria degli eventi che narra ad un adolescente di famiglia medio borghese.
La realtà di una piccola grande donna e il suo immenso amore per gli affetti più cari, ma che proprio da essi sarà inaspettatamente tradita nel momento in cui la necessità di affetto era più grande. Ma questa è anche la realtà di una piccola grande donna che nella silente sofferenza della solitudine offre un saggio di serenità ineguagliabile. 

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