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per una lettura amena

Paola Capitani
Affetto: immenso
Amore: quanto basta
Aspetto gradevole: un pizzico
Attenzione: costante
Curiosità: a piacere                                                  
Desiderio: a volontà
Generosità: totale
Intelligenza: media o medio/alta
Rispetto: più del previsto
Stima: reciproca
Tempo: a sfare
Umore piacevole: possibilmente sempre
Umorismo: in dosi massicce
Vivacità: continua


Diavolo per capello uno - novembre 2014
  
    Una ritrosa, un ciuffo fuori posto, una sensazione di fastidio... quella pettinatura che non va, come mai? cosa è successo?? Sono scontenta di me, di quel che vedo nello specchio.. delusione, amarezza, nostalgia.. Cosa fare? Ricominciare da capo, di nuovo, come sempre, ancora una volta!! ma fino a quando? e che fatica la vita. Un amore finito ancora..di nuovo!! Peg
gio la delusione di attese inutili... ma forse sono io che non vado.. che pretendo, che non mi accontento.. Tutti si accasano apparentemente sereni..ma io cosa cerco di tanto difficile??.. la leggerezza di un rapporto giocoso e fresco, fantasioso e ameno..nonostante la mia età anagrafica che mi colloca al margine.. ma invece in attesa sempre di nuove emozioni e di rapimenti magici..almeno la fantasia aiuta a superare le delusioni..domani e' fortunatamente..."un altro giorno"!!!  
   Ma non e" facile trovare un cuore, un 'anima e una mente, condita con ironia e empatia.. ti parlo e mi ascolti e...mi rispondi interessato tutto qui. Vado da Lunatica, e mi sistema testa e anima. Così non solo i capelli tornano a posto ma anche i pensieri che vengono momentaneamente messi da parte.
     Ricci o lisci? biondi o rossi? lunghi o corti? dipende dall'umore dall'occasione e dalle emozioni..
ma sempre e comunque, benessere e amenità, per star bene da soli e con gli altri
e soprattutto... ridere ma non ridire e ricordarsi che domani è un altro giorno..e tempus fugit

Decalogo per vivere meglio il quotidiano:
1.     Atteggiamento assertivo
2.     Conoscere gente nuova
3.     Diversificare
4.     Lasciare il passato e le vecchie cose
5.     Non buttare mail il “Pan secco”
6.     Non dare priorità sempre ai doveri.
7.     “Spilluzzicare” qua e la
8.     Trasformare i problemi in virtù
9.     Vivere oggi intensamente
10.  Volersi bene e ridere assai

      E ricordarsi che “Tempus fugit” e “Non fare domani quello che puoi fare oggi”

I tempi del verbo amare (2013)
"Non ha imperativo"
   e nemmeno condizionale
    un nostalgico passato
    e un triste imperfetto 
    un improbabile futuro,
    un toscanissimo congiuntivo,
    un promettente gerundio,
    un participio passato tramontato
    un forte e deciso presente
    a dispetto di problemi e incertezze
    un passionale participio presente,
    ricco di fascino e dolcezza,
Ma amicizia e affetto 
    restano comunque fermi nel tempo....
    a prescindere
              La lettura è il viaggio di chi non può prendere il treno   (De Croisset)

Il cappello della Befana    -  gennaio 2005


    Era partito una sera d’inverno per un viaggio in compagnia della sua assorta e distratta proprietaria, Era un banale cappello di feltro marrone, dalla vasta tesa, che aveva un che di civettuolo in quel fiocco ampio pigramente adagiato sul retro, quasi a voler nascondersi alla vista dei passanti
    Di malavoglia si era steso su quella mensola del pulman e aveva tranquillamente riposato fino all’arrivo in città, dove lui credeva di rimanere. La destinazione che aveva sentito pronunciare doveva essere Nizza, ma invece, stordito e stanco, si era improvvisamente trovato solo sulla mensola del pulman turistico. Aveva più volte cercato di richiamare l’attenzione della sua padrona, aveva ripetutamente cercato di farsi accorgere della sua presenza, ma a causa dell’ora mattutina, del sonno, della stanchezza, del viaggio, era stato lasciato, così da solo in un viaggio per lui sconosciuto e insolito.
    Aveva vissuto solo in armadi e cappelliere, talvolta era rimasto su qualche appendiabiti sconosciuto o su un sedia di un salone ma aveva sempre sentito le voci a lui note e non aveva mai perso la fiducia e la sicurezza, sapeva che, prima o poi lo avrebbero ripreso e trionfalmente ricollocato sulla testa originaria.
   E ora che sarebbe successo di lui? Col fiato sospeso aveva ascoltato l’autista che nominava un posto nuovo per lui, e non capiva cosa questo nome avrebbe significato per lui e la sua esistenza.…

Solo a Marsiglia
           
    Quella parola ricordava alla sua mente qualcosa … ma si un sapone, una marca, che aveva sentito pronunciare più volte … ma niente altro.. e invece pareva proprio una località, un posto, dove adesso doveva riuscire a sopravvivere e soprattutto a trovare una via d’uscita.
    Evitare ansie e paure, una soluzione sarebbe venuta fuori … sicuramente qualcuno si sarebbe ricordato di lui, non potevano lasciarlo solo così senza nessuno, in un luogo estraneo e lontano.
   Il pulman si ferma e due mani, dopo una lunga attesa, lo afferrano e lo portano in un posto buio e freddo, e dopo una breve esitazione, la porta viene chiusa da una mano rude e stanca, con una
    Cosa poteva fare, non conosceva nessuno e non sapeva dove andare ed aveva sentito…. continua
    Si trova su uno scaffale in un luogo buio che odora di muffa e di freddo, dopo qualche tempo di cui non sapeve distinguere la durata, la porta si apre e un passo femminile, tipico di un paio di tacchi alti, seguto da uno maschile, e quindi due voci che litigano e improvvisamente un urlo.. quello della donna e un nuovo cigolio della port ache si chiude dietro il passo del paio di scarpe.. ma era veramente un uomo? Almeno così sembrava dalla voce
     Ma il cappello non poteva distinguere meglio a causa del buio della stanza e quindi aveva assistito ad un omicidio di cui purtroppo non poteva raccontare i particolari a nessuno.
Amore (Dubrovnik, 1998)
Odalische velate di rosa preparano il suo giaciglio,
 lei, piccola, tremante,
 illumina il suo tragitto.
L’aria è immobile sul fiordo,
  tutto pare fermato
       nell’attesa del  “signore del giorno”.
L’orizzonte è infuocato dai suoi caldi raggi,
che sembrano far allontanare lei
       verso l’alto, dove il suo eccessivo calore
        non potrà ferirla.
Lei continua ad attenderlo,
pur sapendo il rischio che corre;
        lei abituata al buio
        e al freddo delle notti siderali.
Pur di vederlo è disposta a qualsiasi sacrificio,
a qualsiasi sofferenza,
anche fatale.
Un latrato lontano, un volo di gabbiano
gli ultimi rumori e movimenti
       in attesa della miracolosa nascita,
imminente.
La piccola stella sembra ancora più in alto,
più lontana, trascinata da forze occulte,
       ma sempre bramosa
di accogliere i suoi roventi abbracci.
Due gabbiani le volteggiano intorno,
sussurrandole dolci parole di conforto,
        complici del suo devoto amore,
consapevoli del suo destino.
Lui sta per emergere all’orizzonte, ormai rosso,
quando lei sparisce piangendo,
senza poter, per l’ennesima volta,
        abbracciare il suo prorompente amante.
Il rito si ripete tutte le mattine e l’epilogo,
 noto agli insonni spettatori,
        turba gli animi sensibili,
        impotenti di fronte al volere della natura
                                            Amare non ha imperativo (Pennac)


Amori campestri (Reggello, Casa Cares 1997)
Lei dolce, languida, sensuale
lo avvolge con fatale femminilità.
Lui, con il suo abito elegante e severo,
       sembra non recepire i messaggi amorosi.
All’improvviso un turbamento
tra le fronde argentee
       e lei sussulta,
muovendo le gialle foglie,
per comunicare profonde sensazioni.
Ecco forse il motivo per cui la natura ha voluto
      Lui maschio, l ulivo
      Lei femmnina, la vite
     Per celebrare intimi rapporti
     Frutto non solo di arboree origini.



Note biografiche – Menestrello senza fissa dimora cerca una compagnia amena e sicura, per piacevoli e profonde riflessioni.. ma sempre giocando. http://libronelbicchiere.blogspot.it

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