Alcune poesie tratte da Poesie in viaggio di Paola Capitani ebook Edida 2014
Rimini
a Federico Fellini
Dio volle,
l’uomo sogna, l’opera nasce (Pessoa)
Arco di Augusto (giugno, 2014)
Nell‘aria salmastra
con il profumo di tigli,
tra la giacaranda e gli oleandri,
dopo il tunnel ombroso e fresco
all’improvviso, inaspettato,
l’arco di Augusto:
possente, superbo, sobrio, elegante,
un accesso da Roma,
dove legioni hanno segnato
il passo del tempo.
Tramonto in darsena (giugno, 2014)
Il sole illumina l’insenatura
Sul mare calmo e sulla risacca
Due barche a vela tornano pigre in porto
Indugiando golose la brezza
I gabbiani stridono
Per salutare il sole
Ormai lontano verso altri lidi.
L’aria ferma ispira romantici pensieri
Un giorno si chiude
Uno nuovo arriva con i suoi incanti.
La casa dell'editore (2013)
Dalla tua casa si domina la valle
si vedono San Marino e il mare
ma soprattutto l'anima respira
nella calda atmosfera
dove si vive in armonia
e si recuperano lontane emozioni.
Un luogo dove organizzare incontri
tra cultura e benessere
e ritrovare l'anima libera e
creativa.
Verucchio (2011)
La rocca domina sovrana
con la signorilità delle linee
e il garbo architettonico.
Il viandante la vede da lontano
illuminata dai raggi del tramonto
oppure splendida alla luce lunare.
Tende d’artista (2011)
Un
silenzio nella sera:
passi
felpati nella via
un
portone, una scala,
una
corte arcana con bifore,
una
porta su un appartamento magico:
saloni,
arredi, gusto e classe
si
intrecciano con la storia e il passato
con
occhi magici che ci guardano
attenti
e severi.
All'improvviso
alle
finestre sulla via principale
non
le solite tende …. ma
il
mitico Tempio Malatestiano
marmoreo
e signorile,
severo
e moderno,
che
fa da sfondo e da scenario,
per
cui le tende sono un inutile arredo.
La
sindrome di Stendhal è garantita
Il
respiro si blocca
Il
battito accelera
L’arte
e la cultura dominano su tutto.
Talamello (2011)
Un
luogo magico,
un
paese fatato,
elfi
e fate
intrecciano
carole.
La
musica si libra leggera
e
nel gioiello del museo Gualtieri
l’anima
si rilassa con la cultura.
La nuova “nave” (2011)
Una
imbarcazione in cemento
anche
se sono case e appartamenti
che
ricordano un bastimento
in
partenza per nuovi lidi.
Una
concezione magica
per
acquirenti di domani
per
vivere nuove emozioni
a
chi non sa e non ricorda il fascino
della
Bara Fonda
e
del lido povero di Rimini
che
ha fatto sognare schiere di giovani
in
magiche avventure marine
al
suono di languidi ballabili del tempo.
Parco del Marecchia (2008)
La
sera estiva invita alla frescura
alla
meditazione, alla nostalgia.
Viaggia
nei parchi cittadini,
collegati
tra loro
in
una cintura ossigenante
che
ricrea gli animi
e
conforta da ansie e affanni.
La
piccola falce lunare
illumina
il percorso,
nel
silenzio della notte,
il
ponte di Tiberio
è
un apparente miraggio,
un
riferimento marmoreo
che
attira e consola
solido
nella sua struttura
confortante
nelle sue forme
elegante
nella sua semplicità.
Silenzi,
panorami, sensazioni
si
librano leggeri
nell’aria
complice
e
invitano a positivi propositi.
Grazie
Albertina e Gigi:
ci
avete fatto scoprire
una
magia e degli incanti
che
hanno bisogno di
sapienti
guide,
ricchi
di anima e di sentimenti.
Rocca
malatestiana (2007)
Imponente,
severa,
chiude
memorie lontane,
danze
e concerti,
duelli
e serenate,
torture
e festeggiamenti.
Un
filo rosso col passato
lega
eventi diversi,
di
cui si sente ancora
un
debole respiro
se
si presta orecchio e sentimento,
pronti
a cogliere le sintonie,
che,
nate allora,
si
intrecciano oggi
nello
spettacolo
con
musiche spagnole.
Il borgo (2006)
Il
borgo emerge
dalle
bave di nebbia
le
casupole colorate
ristrutturate
e illuminate
da
luci sfavillanti
ricordano
il Natale e la festa.
Il
ponte di Tiberio:
un
riferimento
bianco
e possente
sostiene
il viandante e indica la via
verso
il maestoso Arco d’Augusto
a
chiusura del decumano maggiore.
Un
accampamento romano,
visibile
ancora oggi,
traccia
indelebile
di
una civiltà forte
e
curiosa dell’uomo
e
delle sue vicende.
Darsena nuova (2002)
I
messaggi intermittenti della sirena
avvisano i naviganti del pericolo.
La nebbia cala morbida
avvolge il mare e la costa,
nascondendo il paesaggio.
Il velo che copre l’ambiente
con un senso di ansia e magia,
come se nella realtà
le sembianze fossero nuove e diverse.
Magie effimere che disorientano
il nostro raziocinio terreno,
spesso privo di fantasia e creatività.
I rintocchi della pendola (2002)
Nel
buio e nel silenzio quei rintocchi,
improvvisi
e cadenzati
in un
tempo lontano,
apparentemente dimenticato.
La cucina della nonna,
col focolare scoppiettante
i suoi semplici ma gustosi manicaretti.
Il fuoco del camino risvegliato
dal
frenetico movimento del ventaglio
di piume di gallina.
Il salotto con le mensole decorate
con conchiglie e madreperla:
discutibile gusto dell’epoca.
L’aria giocosa e rassicurante che da
e che aiuta ancora oggi
nei momenti di paura e sconforto.
La casa del borgo
la fontana di acqua ferrugginosa
il pollaio, il fico, i filari di uva
là nella nostra memoria dei ricordi
non visibili agli occhi di tutti.
Il corso (2002)
Note esotiche si rincorrono agili,
liberate dalle corde di violino,
dall’improvvisato suonatore.
La nebbia avvolge la via,
testimonianza di romane vestigia,
chiusa dall’Arco d’Augusto
e dal Ponte Tiberio.
Atmosfera magica,
creata per incanto;
per celebrare un evento,
un incontro, un momento,
destinato a restare impresso
per sempre nei ricordi.
La realtà è così sfuggente
ed effimera...
Non esiste l'attimo in sé,
ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato.
(Gesualdo Bufalino)
Nebbia riminese (2000)
Le
barche dondolano nel canale,
adagiate
sulla grigia acqua,
legate
saldamente al molo,
per
evitare improvvise fughe,
rapite
dalla ingannevole nebbia, che,
calando
sulle imbarcazioni,
sussurra
intriganti promesse.
Il
faro in lontananza,
sereno
protettore
delle
piccole chiglie,
timide
nei gesti
ma
audaci nei pensieri,
aspettano
solo un cenno modesto,
per
dar corpo a progetti lontani.
Il
marmoreo ponte di Tiberio
chiude
a nord la loro probabile fuga,
le
arcate severe e armoniche
incutono
rispetto e obbedienza,
anche
alle più bizzarre e irrequiete.
Devono
essere legate a quelle tremule cime,
e
attendere il gesto deciso
di
un prode salvatore
che,
fiero e coraggioso,
le
liberi dalla loro schiavitù.
Rimini (1998)
La
"bilancia" si adagia sul porto canale
dove
il mare sembra contenerla
nella
sua fertile rotondità,
come
una donna piena di doni.
Ricordi
lontani, momenti magici,
scampoli
di passato
riaffiorano
con tenerezza e nostalgia,
scanditi
da note di polche e mazurche…
Il
ponte secolare, l'Arco d'Augusto,
il
tempio Malatestiano, l’Arena,
il borgo San Giuliano, la Pescheria:
immagini della nostra città,
sconosciuta
alla schiera di gaudenti.
I più apprezzano solo le follie estive,
le
discoteche e il mare,
ignorando
le tue particolari bellezze,
testimonianze
di una civiltà maestosa.
La
nebbia avvolge la fontana “della Pigna”,
l'acqua
scorre felice nelle vasche
e
rari passanti scambiano allegri saluti,
con
il cigolio delle biciclette.
I
ciottoli lucidi del Borgo
riflettono
le luci dei lampioni
che
illuminano il “mur de suranom”
di
felliniana memoria,
profumi
di allettanti manicaretti
invitano
il passante goloso.
Fiorenzuola (1997)
Il
mare, il silenzio, il sole,
un
cane corre felice sulla battigia,
la
serenità del paesaggio
dove
serene e felici
abbiamo vissuto
un
lontano giorno di estate.
La
folla rumorosa, arrogante e sguaiata
su
ritagli di sabbia mondana
tra
lattine e oli solari,
nell'incanto
di quel paradiso terrestre
che
pochi sanno apprezzare,
spinti
da una innata frenesia.
Questo
il timore che altri provano
nella
voglia di vivere ed esistere
fuori
da schemi e da legami.
Poiché vede più
certe cose l'occhio nei sogni che colla immaginazione stando svegli
(Leonardo da Vinci)
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