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Poesie in viaggio . Rimini . settembre 2015

Alcune poesie tratte da Poesie in viaggio di Paola Capitani ebook Edida 2014

Rimini
                 a Federico Fellini  
Dio volle, l’uomo sogna, l’opera nasce  (Pessoa)
Arco di Augusto (giugno, 2014)
Nell‘aria salmastra
con il profumo di tigli,
tra la giacaranda e gli oleandri,
dopo il tunnel ombroso e fresco
all’improvviso, inaspettato,
l’arco di Augusto:
possente, superbo, sobrio, elegante,
un accesso da Roma,
dove legioni hanno segnato
il passo del tempo.

Tramonto in darsena (giugno, 2014)
Il sole illumina l’insenatura
Sul mare calmo e sulla risacca
Due barche a vela tornano pigre in porto
Indugiando golose la brezza
I gabbiani stridono
Per salutare il sole
Ormai lontano verso altri lidi.
L’aria ferma ispira romantici pensieri
Un giorno si chiude
Uno nuovo arriva con i suoi incanti.
La casa dell'editore (2013)
Dalla tua casa si domina la valle
si vedono San Marino e il mare
ma soprattutto l'anima respira
nella calda atmosfera
dove si vive in armonia 
e si recuperano lontane emozioni.
Un luogo dove organizzare incontri
tra cultura e benessere
e ritrovare l'anima libera e creativa.

Verucchio (2011)
La rocca domina sovrana
con la signorilità delle linee
e il garbo architettonico.
Il viandante la vede da lontano
illuminata dai raggi del tramonto
oppure splendida alla luce lunare.

Tende d’artista (2011)
Un silenzio nella sera:
passi felpati nella via
un portone, una scala,
una corte arcana con bifore,
una porta su un appartamento magico:
saloni, arredi, gusto e classe
si intrecciano con la storia e il passato
con occhi magici che ci guardano
attenti e severi.
All'improvviso
alle finestre sulla via principale
non le solite tende …. ma
il mitico Tempio Malatestiano
marmoreo e signorile,
severo e moderno,
che fa da sfondo e da scenario,
per cui le tende sono un inutile arredo.
La sindrome di Stendhal è garantita
Il respiro si blocca
Il battito accelera
L’arte e la cultura dominano su tutto.

Talamello (2011)
Un luogo magico,
un paese fatato,
elfi e fate
intrecciano carole.
La musica si libra leggera
e nel gioiello del museo Gualtieri
l’anima si rilassa con la cultura.

La nuova “nave” (2011)
Una imbarcazione in cemento
anche se sono case e appartamenti
che ricordano un bastimento
in partenza per nuovi lidi.
Una concezione magica
per acquirenti di domani
per vivere nuove emozioni
a chi non sa e non ricorda il fascino
della Bara Fonda
e del lido povero di Rimini
che ha fatto sognare schiere di giovani
in magiche avventure marine
al suono di languidi ballabili del tempo.

Parco del Marecchia  (2008)
La sera estiva invita alla frescura
alla meditazione, alla nostalgia.
Viaggia nei parchi cittadini,
collegati tra loro
in una cintura ossigenante
che ricrea gli animi
e conforta da ansie e affanni.
La piccola falce lunare
illumina il percorso,
nel silenzio della notte,
il ponte di Tiberio
è un apparente miraggio,
un riferimento marmoreo
che attira e consola
solido nella sua struttura
confortante nelle sue forme
elegante nella sua semplicità.
Silenzi, panorami, sensazioni
si librano leggeri
nell’aria complice
e invitano a positivi propositi.
Grazie Albertina e Gigi:
ci avete fatto scoprire
una magia e degli incanti
che hanno bisogno di
sapienti guide,
ricchi di anima e di sentimenti.

Rocca malatestiana (2007)
Imponente, severa,
chiude memorie lontane,
danze e concerti,
duelli e serenate,
torture e festeggiamenti.
Un filo rosso col passato
lega eventi diversi,
di cui si sente ancora
un debole respiro
se si presta orecchio e sentimento,
pronti a cogliere le sintonie,
che, nate allora,
si intrecciano oggi
nello spettacolo
con musiche spagnole.

Il borgo (2006)
Il borgo emerge
dalle bave di nebbia
le casupole colorate
ristrutturate e illuminate
da luci sfavillanti
ricordano il Natale e la festa.
Il ponte di Tiberio:
un riferimento
bianco e possente
sostiene il viandante e indica la via
verso il maestoso Arco d’Augusto
a chiusura del decumano maggiore.
Un accampamento romano,
visibile ancora oggi,
traccia indelebile
di una civiltà forte
e curiosa dell’uomo
e delle sue vicende.


Darsena nuova (2002)
I messaggi intermittenti della sirena
avvisano i naviganti del pericolo.
La nebbia cala morbida
avvolge il mare e la costa,
nascondendo il paesaggio.
Il velo che copre l’ambiente
con un senso di ansia e magia,
come se nella realtà
le sembianze fossero nuove e diverse.
Magie effimere che disorientano
il nostro raziocinio terreno,
spesso privo di fantasia e creatività.

I rintocchi della pendola (2002)
Nel buio e nel silenzio quei rintocchi,
improvvisi e cadenzati
in un tempo lontano,
apparentemente dimenticato.
La cucina della nonna,
col focolare scoppiettante
i suoi semplici ma gustosi manicaretti.
Il fuoco del camino risvegliato
dal frenetico movimento del ventaglio
di piume di gallina.
Il salotto con le mensole decorate
con conchiglie e madreperla:
discutibile gusto dell’epoca.
L’aria giocosa e rassicurante che da
e che aiuta ancora oggi
nei momenti di paura e sconforto.
La casa del borgo
la fontana di acqua ferrugginosa
il pollaio, il fico, i filari di uva
là nella nostra memoria dei ricordi
non visibili agli occhi di tutti.

Il corso (2002)
Note esotiche si rincorrono agili,
liberate dalle corde di violino,
dall’improvvisato suonatore.
La nebbia avvolge la via,
testimonianza di romane vestigia,
chiusa dall’Arco d’Augusto
e dal Ponte Tiberio.
Atmosfera magica,
creata per incanto;
per celebrare un evento,
un incontro, un momento,
destinato a restare impresso
per sempre nei ricordi.
La realtà è così sfuggente ed effimera...
Non esiste l'attimo in sé, ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato.
 (Gesualdo Bufalino)

Nebbia riminese (2000)
Le barche dondolano nel canale,
adagiate sulla grigia acqua,
legate saldamente al molo,
per evitare improvvise fughe,
rapite dalla ingannevole nebbia, che,
calando sulle imbarcazioni,
sussurra intriganti promesse.
Il faro in lontananza,
sereno protettore
delle piccole chiglie,
timide nei gesti
ma audaci nei pensieri,
aspettano solo un cenno modesto,
per dar corpo a progetti lontani.
Il marmoreo ponte di Tiberio
chiude a nord la loro probabile fuga,
le arcate severe e armoniche
incutono rispetto e obbedienza,        
anche alle più bizzarre e irrequiete.
Devono essere legate a quelle tremule cime,
e attendere il gesto deciso
di un prode salvatore
che, fiero e coraggioso,
le liberi dalla loro schiavitù.

Rimini (1998)
La "bilancia" si adagia sul porto canale
dove il mare sembra contenerla
nella sua fertile rotondità,
come una donna piena di doni.
Ricordi lontani, momenti magici,
scampoli di passato
riaffiorano con tenerezza e nostalgia,
scanditi da note di polche e mazurche…
Il ponte secolare, l'Arco d'Augusto,
il tempio Malatestiano, l’Arena,
 il borgo San Giuliano, la Pescheria:
 immagini della nostra città,
sconosciuta alla schiera di gaudenti.
I più apprezzano solo le follie estive,
le discoteche e il mare,
ignorando le tue particolari bellezze,
testimonianze di una civiltà maestosa.
La nebbia avvolge la fontana “della Pigna”,
l'acqua scorre felice nelle vasche
e rari passanti scambiano allegri saluti,
con il cigolio delle biciclette.
I ciottoli lucidi del Borgo
riflettono le luci dei lampioni
che illuminano il “mur de suranom
di felliniana memoria,
profumi di allettanti manicaretti
invitano il passante goloso.

Fiorenzuola (1997)
Il mare, il silenzio, il sole,
un cane corre felice sulla battigia,
la serenità del paesaggio
dove serene e felici
 abbiamo vissuto
un lontano giorno di estate.
La folla rumorosa, arrogante e sguaiata
su ritagli di sabbia mondana
tra lattine e oli solari,
nell'incanto di quel paradiso terrestre
che pochi sanno apprezzare,
spinti da una innata frenesia.
Questo il timore che altri provano
nella voglia di vivere ed esistere
fuori da schemi e da legami.
Poiché vede più certe cose l'occhio nei sogni che colla immaginazione stando svegli
(Leonardo da Vinci)


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